Riportiamo di seguito due opere d'arte contenenti al loro interno chiari accenni al Radicchio rosso di Treviso. Entrambi i pittori, infatti, sono italiani e hanno potuto avere modo, durante la loro esistenza, di venire in contatto con la cultura culinaria veneta.
RENATO SARTORETTO,
"La preparazione del radicchio"
FOSALUZZA ALESSANDRO,
"S.Antonio e il radicchio"
RADICCHIO, TAVOLA NATURALISTICA
Il Radicchio rosso di Treviso è conosciuto con il nome latino di Cichorium intybus L.
Una ricetta tipica Veneta in cui la morbidezza della besciamella incontra il sapore amaro del radicchio dando vita ad un connubio equilibrato ed avvolgente.
Ingredienti
Per 4 persone
800 g di Radicchio rosso di Treviso
5 cl di olio
sale e pepe q.b
uno spicchio d'aglio
vino bianco
2 tuorli d'uovo
200 g di formaggio
Per la besciamella:
un litro di latte
un litro di brodo
80 gr di burro
80 gr di farina
Preparazione
Preparate
le crespelle e fatele raffreddare.
Nel
frattempo lavate e tagliate il radicchio in pezzi piccolissimi.
Mettete una padella sul fuoco e versatevi l’olio. Una volta caldo
aggiungetevi il radicchio, il sale, il pepe, l’aglio e un po’ di
vino bianco e fate saltare il tutto per qualche minuto.
Preparate
quindi della besciamella piuttosto liquida con il latte, il brodo, la
farina e il burro. Una volta pronta aggiungetevi i tuorli d’uovo,
il formaggio e il radicchio precedentemente preparato.
Prendete
un tegame da forno e disponetevi, alternandoli, una crespella e uno
strato di salsa di radicchio, iniziando, ovviamente, da una
crespella.
Infornate
infine il tutto in forno a 220° per 15 minuti.
Ricette tipiche della città di Roncade (Treviso)
Proponiamo una serie di ricette tipiche prese direttamente dal sito internet di Roncade, città-culla della coltivazione del Radicchio Verdon.
Tagliatelle di farina di ceci condite con "Verdon" e ricotta affumicata
Ingredienti
Per 4 persone
Per la pasta
100
gr. farina "00"
300
gr. farina di ceci
100
gr. farina di semola di grano duro
5
uova
1
cucchiaio di acqua tiepida
1
cucchiaio di olio di oliva extravergine
Per la salsa
500
gr. di radicchio Verdon
1
porro
3
cucchiai di olio d'oliva extravergine
1/2
bicchiere di vino rosso
1/2
ricotta affumicata
sale e pepe q.b.
Preparazione
Impastare
gli ingredienti per le tagliatelle: l'impasto dovrà risultare
compatto elastico. Soffriggere
nell'olio il battuto di porro con il radicchio precedentemente lavato
molto bene e non privato della radice; dividerlo in 2 o 3 parti a
seconda della grandezza. Cuocere per alcuni minuti e annaffiare con
vino rosso, salare e pepare e aggiungere 3 cucchiai dell'acqua di
cottura della pasta. A parte far bollire la pasta per alcuni minuti.
Scolare e condire. Servire con una grattugiata di ricotta affumicata.
Rotolo d'oca farcito al Verdon
Ingredienti
Per 8 persone
1 oca di circa 3 Kg
½
kg di radicchio Verdon
2
salsiccie
pangrattato
cannella
sale e pepe q.b.
Preparazione Disossare
l’oca. Pulire il radicchio, sbollentarlo in poca acqua e lasciare
raffreddare; strizzarlo bene e tritarlo finemente.In una ciotola
impastarlo con la salsiccia, il pangrattato e, spolverarlo con
cannella, sale e pepe. Far fondere 50 gr. di burro e unire al resto
poi impastare bene il tutto. Stendere la farcitura sulla carne;
arrotolare la carne e legarla. Mettere nella pentola l’olio con il
burro; rosolare l’arrosto con il vino bianco. Condire con sale, un
rametto di rosmarino, scorza di limone; bagnarlo con brodo e
aggiungere un po’ d’acqua. Passare in forno per la
doratura.Tagliare il rotolo a fette e servire.
Per la consultazione di altre ricette offerte dal Comune di Roncade cliccare qui
Tutte le tipologie di radicchio presenti al giorno d'oggi derivano da individui a foglie rosse, di origine orientale, introdotte in Europa attorno al XV secolo.
Nel corso del secolo successivo tale ortaggio venne coltivato soprattutto in Veneto e, più precisamente, nel Trevigiano. Qui gli agricoltori, attraverso un'ingegnosa selezione, hanno dato origine ad una grossa varietà di tipologie di radicchio.
La regione Veneto detiene ancora al giorno d'oggi il primato di coltivazione del radicchio (circa il 58% di terreno coltivabile è adibito alla coltura dell'ortaggio).
Elogio al radicio trevisan verossia bisteca de campo
Tito
(Poeta locale)
In occasione della mostra del radicchio rosso di Treviso del 1980 a Preganziol, un famoso poeta locale, Tito, scrisse un elogio in dialetto al famoso ortaggio.
Riportiamo di seguito solo la strofa finale.
" .... Mi ve suplico; de 'sto radicio, 'no stemo perdar ea rassa anzi! coltivemoeo co' passion pa' portarlo in piassa a tera xe questa; che i diga quel che i vol! el radicio rosso xe nato fra Dosson e Pregansiol ! el xe sta portà da un sior vegnuo da Gand ringrasiemoeo, 'l ga asà un gran patrimonio tra e nostre man. ........ "
Casseruola
Casserole of life
Guttermouth
Presento un brano dei Guttermouth, intitolato "Casserole of life". Esso parla di come la vita possa essere paragonata ad una grossa casseruola, nella quale puoi inserire tutti gli ingredienti di cui hai bisogno e che più ti piacciono. Metaforicamente, essi rappresentano le esperienze, i sentimenti, i pensieri e le sorprese che la vita riserva a ciascuno.
Lo stille heavy rock, dona un accento più convinto e deciso al testo della canzone.
Lyrics
Im gonna bake today
Try a new recipe
Throw out a new apron
Move over bacon here comes something meatier
The versatile diversity of casserole is similar to living life
The ingredients are things that you can’t live without
Life can only be
What you put into it
My life is my casserole
And I want to fill it with fun, fun, fun, fun
The versatile diversity of casserole is similar to living life
The ingredients are things that you can’t live without
Everybody’s recipe is different upon what you put in
These are the things that make my life taste good
Donut, bacon, hot-dog on a stick
Machine guns, gambling, hooker turning tricks
Fireworks hunting, tons and tons of drugs
Taxidermy
Sometimes you can get burned
But that’s how you learn
To change your recipe
And step on up to the donut gem of life yea!
The versatile diversity of casserole is similar to living life
The ingredients are things that you can’t live without
Everybody’s recipe is different upon what you put in
These are the things that make my life taste good
Hot tubs, cross bows, setting forest fires
Styrofoam, tv, slashing all your tires
Liquor, ding dong, pawning mommy’s ring
Unemployment
The versatile diversity of casserole is similar to living life
The ingredients are things that you can’t live without
Everybody’s recipe is different upon what you put in
These are the things that make my life taste good
Annibale cannibale terribile
Zecchino d'oro
Si tratta di una simpatica filastrocca cantata dallo Zecchino d'Oro nel 1971.
A Bologna la curva a radicchio è una curva particolarmente spigolosa.
A "radicchio" indica il modo in cui la si affronta, ovvero piegandosi (in caso di moto) fino a sfiorare il terreno e ricordano l'inclinazione del radicchio nei campi. Per questo modo di dire sono state date altre spiegazioni (piega dei raccoglitori di radicchio, sbagliare curva e andare dritto in un campo, ecc..)
Cazzaròla (casseruola)
Quando le donne avevano ancora il pudore di non dire parolacce, adoperavano la versione dialettale della casseruola per sfogare la propria rabbia: "E che cazzarola fai?".
Modo di dire che si è diffuso in altre parti d'Italia nell'inconsapevolezza del termine.
Purtroppo, non è stato trovato alcun mito riguardante la parola casseruola.
Plinio il Vecchio, famoso scrittore romano, cita all'interno della sua opera "Naturalis Historia" il radicchio. Egli raccontò di come esso fosse coltivato in Egitto e rappresentasse uno degli ortaggi più amati dai Faraoni. Egli definisce inoltre il radicchio come "amico del fegato": era infatti conosciuto per le sue proprietà digestive ed era anche considerato come ottimo rimedio all'insonnia.
"A Dosson il belga Van Den Borre applicò le tecniche in uso nel suo paese. Nel radicchio un cuore straniero."
Secondo Giuseppe Maffioli, giornalista presso "La cucina trevigiana", il belga Francesco Van Den Borre, capostipite di una famiglia di vivaisti e giunto in Veneto nella seconda metà dell'Ottocento, sarebbe stato colui che trasmise nel Trevigiano le tecniche di imbianchimento del famoso Radicchio rosso di Treviso. Tale procedimento veniva già applicato in Belgio per l' ortaggio noto come "insalata belga" e consiste nel sottrarre luce alla pianta, costringendola a formare nuove foglie con sostanze di riserva secrete dalle radici. Il risultato è quello di un prodotto più tenero e appetibile.