lunedì 17 novembre 2014

PROCESSI PRODUTTIVI DELLA CASSERUOLA




La produzione di casseruole è molto simile a quella di pentole e padelle. La maggior parte di esse hanno un corpo in alluminio che viene poi rivestito da materiali antiaderenti.

Il corpo in alluminio può essere ottenuto mediante due tecniche principali: 

- Per deformazione plastica a freddo:

tramite lo stampaggio di una lastra di alluminio sotto forma di laminato;
tramite il processo di forgiatura a freddo che, grazie all'impiego di potenti presse idrauliche, permette di distribuire il materiale uniformemente sulla superficie concentrando, ad esempio, una maggiore parte di alluminio sul fondo del manufatto. Tale procedimento risulta costituito da una lega particolarmente pura, che migliora le qualità prestazionali e riduce gli impatti energetici e ambientali dati dalle emissioni.


-Per pressofusione:
consiste nell'iniettare una lega di alluminio all'interno di uno stampo metallico. La lega è solitamente composta da Zinco, Rame e Stagno, che svolgono un'azione fluidificante.
Essendo un materiale meno puro, esso si ossida facilmente dopo numerosi lavaggi. A differenza della forgiatura a freddo, però, il processo di pressofusione permette la formazione di spessori più elevati.

Il rivestimento può essere:

- in PTFE, politetrafluoretilene, commercialmente denominato Teflon (DuPont). Esso viene applicato sottoforma liquida alla superficie metallica del manufatto. Esso viene inserito in forni ad alta temperatura, che garantiscono l'essiccatura e l'aderenza del materiale alla superficie metallica.

- In ceramica: non è un materiale antiaderente, al contrario di ciò che molti reputano. Si tratta comunque di un ottimo conducente di calore, garantendone una diffusione omogenea, e grazie alla propria composizione di micro particelle di silicio, è costituita da una superficie liscia, compatta e uniforme.

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